VILLA PISANI
LA REGINA DELLE VILLE VENETE
OGGI MUSEO NAZIONALE
TESTO: ELISABETTA RIVA – FOTO DI HENRY CONWELL
Villa Pisani, detta anche la Nazionale, rappresenta certamente uno dei più celebri esempi di Villa Veneta della Riviera del Brenta. Sorge a Stra, in provincia di Venezia, e occupa un’intera ansa del naviglio del Brenta. Si estende su una superficie di 11 ettari e un perimetro esterno di circa 1.500 metri. Venne costruita a partire dal 1721 su progetto di Gerolamo Frigimelica e Francesco Maria Preti per la nobile famiglia veneziana dei Pisani di Santo Stefano. Al suo interno sono visibili opere di Giambattista Tiepolo, Giovanni Battista Crosato, Giuseppe Zais, Jacopo Guarana, Carlo Bevilacqua, Francesco Simonini, Jacopo Amigoni e Andrea Urbani. All’epoca della costruzione contava 114 stanze (oggi sono 168), in omaggio al 114° Doge di Venezia Alvise Pisani. La sua monumentalità ha fatto sì che la villa fosse più volte scelta come residenza o come sede per incontri tra monarchi, capi di stato e di governo e ha ospitato anche Napoleone Bonaparte nel 1807, che la acquistò dalla famiglia Pisani per 1.901.000 lire venete, per poi consegnarla al viceré del Regno d’Italia Eugène de Beauharnais.
Nel 1814 divenne proprietà degli Asburgo, diventando luogo di villeggiatura e ospitando l’aristocrazia europea, da Carlo IV di Spagna allo Zar Alessandro I a Ferdinando II di Borbone, re di Napoli.
Nel 1866, anno dell’annessione del Veneto al Regno d’Italia, divenne proprietà dello Stato, perdendo la funzione di rappresentanza e diventando, nel 1884, museo. Nel 1934 ospitò il primo incontro ufficiale tra Mussolini e Hitler e, tra le ulteriori curiosità, venne utilizzata da Pier Paolo Pasolini nel 1969 per le riprese del film Porcile, da Dino Risi che nel 1970 vi girò alcune scene de “La moglie del prete” con Sofia Loren e Marcello Mastroianni e da Vincente Minnelli che nel 1976 vi ambientò alcune scene del film Nina, con Liza Minnelli, Ingrid Bergman, Isabella Rossellini.
La villa e il suo parco sono tra le più importanti attrazioni turistiche della Regione Veneto. La villa da sola, con le sue grandi mostre d’arte antica, moderna e contemporanea, e le sue sale, conta oltre 150.000 visitatori all’anno.
La visita guidata all’interno del Museo Nazionale di Villa Pisani si svolge attraverso le 30 sale del piano nobile, dove si possono ammirare affreschi, dipinti e arredi originali.
Le sale settecentesche, che testimoniano, tra l’altro, la vita di corte a Villa Pisani, sono la Sala del Trionfo di Bacco – celebrazione del dio del vino e della musica – la Sala della Villeggiatura, che offre una rappresentazione dei rapporti tra dame e cavalieri nel secolo di Casanova, e la Sala da Pranzo, che permette di rivivere l’atmosfera dei banchetti della corte napoleonica, riccamente apparecchiata con un servizio di piatti originali, un prezioso centrotavola in alabastro in stile neoclassico oltre alle piattaie rococò dove sono esposti vetri e ceramiche del Settecento. Di grande interesse anche la sala di Maria Anna Carolina di Savoia, il salotto rosso, la sala dei pannelli cinesi, della musica, delle virtù e tante altre.
Nella Sala da Ballo, posta al centro di Villa Pisani, maestosa per grandezza, con il ballatoio dove gli orchestranti suonavano e i lampadari di legno dorato, Giambattista Tiepolo – massimo esponente della pittura settecentesca in Italia – affrescò il soffitto con l’ “Apoteosi della famiglia Pisani”, ultimo suo lavoro prima di lasciare l’Italia per andare a vivere in Spagna dove morì nel 1770. Un capolavoro salvo per miracolo dato che ai primi dell’Ottocento il dipinto stava per essere eliminato nell’ambito del progetto di ammodernamento di Villa Pisani voluto dal vicerè d’Italia Eugenio di Beauharnais (proprietario di Villa Pisani tra il 1807 e il 1814). Proprio in quel periodo sono state realizzate alcune sale in stile Impero all’estremità della facciata di Villa Pisani sul fronte Brenta. Di particolare interesse e suggestione è l’Appartamento Napoleonico, ricco di tesori: il grandioso letto a baldacchino sormontato dall’iniziale dell’imperatore, i cassettoni intarsiati da Giuseppe Maggiolini, i monocromi di Giovanni Carlo Bevilacqua, che narrano il mito di Eros e Psiche, e i preziosi mobili in stile Impero realizzati appositamente per Villa Pisani. Tra le curiosità si segnalano l’elegante portantina progettata da Giuseppe Borsato per Eugène de Beauharnais e la graziosa culla utilizzata insieme a una poltroncina dai piccoli figli del Viceré. Risalgono al periodo napoleonico anche due raffinate stanze da bagno.
Interessante osservare la moda del tempo: letti con baldacchini, culle, sedie e scrivanie, sale da pranzo. E chiudendo gli occhi riusciamo davvero immaginare tutti questi personaggi famosi intenti a scrivere una lettera, o a prepararsi per una passeggiata nel parco o per un ballo, sentire il chiacchiericcio durante le numerose feste, osservare le sale illuminate da lampadari in vetro, cristallo, legno o rame dorati.
Imperdibile una passeggiata nel Parco della Villa, insignito nel 2008 del premio “Il Parco più bello d’Italia”. Fu realizzato anteriormente alla Villa, su progetto dell’architetto padovano Girolamo Frigimelica de’ Roberti, autore del famoso labirinto del parco stesso oltre che di alcuni degli originali padiglioni come l’Esedra, con due gallerie di glicine ai lati, la torretta al centro del labirinto e le scuderie sullo sfondo del grande parterre centrale.
La struttura del parco richiama i modelli francesi applicati da André Le Nôtre alla reggia di Versailles e si incrocia con la tradizione veneta del giardino cintato. In epoca napoleonica è stato aggiunto il boschetto inglese a ovest del parco.
L’influenza dell’800 austriaco si caratterizza invece, per la grande attenzione dedicata alla botanica in vaso e in terra, con le serre e l’inserimento di grandi esemplari arborei – la
icca collezione botanica presenta esemplari introdotti in epoche diverse dai vari proprietari della villa; all’interno dell’orangerie sono esposte piante di agrumi, che trovano riparo nella Gran conserva durante il periodo invernale – prima che il revival del ‘900 introducesse lunghe siepi di bosso e la grande vasca d’acqua del parterre. Al 1839 risale la costruzione di una seconda ghiacciaia, posta ad ovest delle scuderie tra gli alberi del boschetto.
Sicuramente l’attrazione principale di questo immenso parco è il labirinto lungo alcuni chilometri, con al centro una torretta con la statua di Minerva, dea della ragione. Gabriele d’Annunzio, che visitò la villa, lo menziona nella sua opera “Il Fuoco”. Impossibile non perdersi: oggi come allora è un luogo di divertimento. Mentre in passato una dama mascherata stava sulla torretta aspettando che il gentiluomo la raggiungesse e, in caso di esito positivo, si scopriva il volto, oggigiorno tutti, grandi e bambini, cercano di raggiungerla per poter osservare il labirinto dall’alto e cercare di capire la via di uscita. Se siete dotati di un buon senso di orientamento ci riuscirete dopo vari tentativi, altrimenti non scoraggiatevi: il guardiano sulla torretta vi indicherà la via!
Formato da nove cerchi concentrici di siepi di bosso, è a percorso libero. Pur essendo stato rinnovato più volte, mantiene la sua struttura originaria: richiama, infatti, l’idea cinquecentesca dei labirinti inaugurati dai Gonzaga a Mantova.
Dal punto di vista artistico è un capolavoro, uno dei più famosi e ben conservati labirinti in Italia. Vi invitiamo a “perdervi”, solo per un po’ di tempo almeno, al suo interno. Come scritto dal romanziere, drammaturgo e poeta veneto Tiziano Scarpa, “perché vuoi combattere contro il labirinto? Assecondalo, per una volta. Non preoccuparti, lascia che sia la strada a decidere da sola il tuo percorso, e non il percorso a farti scegliere le strade. Impara a vagare, a vagabondare”.
Museo Nazionale di Villa Pisani
Via Doge Pisani 7 – 30039 Stra (Venezia)
Telefono: +39.049.502074
Fax: +39.049 9801283
E-mail:drm-ven.villapisani@cultura.gov.it